The Betrahier

The Betrahier

The Betrahier
Bros Quartet
Concerto nella Chiesa di Sant’Andrea

Il secondo concerto introduce il quartetto di saxofoni – il Bros Quartet, composto da importanti solisti europei – nel cuore del festival, con un programma dal quale si può facilmente intuire la versatilità espressiva di questo tipo di formazione. Formazione amatissima dai compositori americani, per la sua capacità di eseguire repertori anche estremamente diversificati, è paragonabile al quartetto d’archi per i suoi quattro registri, che sono in grado di coprire tutte le estensioni. Anche Ezio Bosso ha scritto per questo ensemble quando nel 2004 ha composto la colonna sonora di Quo vadis, Baby? per il film di Gabriele Salvatores.

Il titolo del concerto, The Betrahier, riprende il titolo di uno dei brani della New York Suite di Quo vadis, Baby di Ezio Bosso e gioca sul senso del termine inglese “traditore” – un inglese peraltro “tradito” dallo stesso Ezio Bosso – facendolo divenire la chiave di lettura di un programma che attraversa e riscrive la tradizione.

Tradire e tradizione contengono da sempre la stessa idea, quella di tramandare qualcosa: ogni ripresa del repertorio del passato da parte di un autore contemporaneo, in musica come in letteratura, è al tempo stesso tradimento e trasmissione ai posteri.

Ezio Bosso ci ricorderebbe quello che la filologia ci insegna: ovvero che spesso ciò che è stato trasmesso è stato “tradito”, modificato rispetto alle intenzioni originarie dell’autore, e che spesso ciò che non viene rielaborato rischia di non essere trasmesso. Trasmissione e tradimento sono le due facce di una stessa medaglia: le reinterpretazioni, le riscritture, le elaborazioni dei musicisti sulle opere di altri musicisti rappresentano ciò che tiene vivo il repertorio. Salvatore Sciarrino nelle sue Pagine trascrive e rielabora Gesualdo Da Venosa, Bach, Scarlatti, Mozart, Gershwin, così come Ezio talvolta rielaborava Bach o Marcello. Ma fino a che punto ci si può spingere? Fino a che punto si può tradire la tradizione? Lasciamo apertissima questa domanda e godiamoci questo programma che attraversa quasi un millennio di musica, scavalcando le barriere tra gli stili e i periodi storici, come spesso lo stesso Ezio Bosso ha fatto nei programmi musicali dei suoi concerti.

Note su Quo vadis, Baby?

Nel 2004, dopo il successo del film Io non ho paura, Ezio Bosso viene invitato da Gabriele Salvatores a lavorare alla colonna sonora del film Quo vadis, Baby?, tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Verasani uscito per Mondadori proprio quell’anno.

Ezio Bosso per questo nuovo lavoro decide di comporre una suite per quartetto di sassofoni. La scelta con ogni probabilità è ispirata da un lato dal carattere noir del film: le atmosfere sospese del giallo e le ambientazioni metropolitane della narrazione possono trovare risonanza attraverso la resa timbrica di questa formazione. Dall’altro lato, nella scelta di scrivere per un quartetto di sassofoni, potrebbe esserci un’ispirazione di matrice minimalista che deriva da Philip Glass, uno dei compositori di riferimento per Ezio Bosso: Glass nel 1995 aveva scritto il suo Concerto for Saxophone Quartet.

La connessione con Philip Glass si fa effettiva nel gennaio nel 2005, quando Ezio Bosso e Annamaria Gallizio partono per New York per registrare la colonna sonora proprio negli studi di registrazione di Glass, i Looking Glass Studios. A eseguire i brani della colonna sonora, sotto la direzione del Maestro Bosso, saranno i quattro sassofonisti dell’Andrew Sterman Quartet: Andrew Sterman, storico collaboratore di Glass, Lawrence Feldman, Walter Weiskopf e Ken Hitchcock. A loro si aggiungono Nico Muhly al pianoforte e Ross Traut alle chitarre, mentre lo stesso Ezio Bosso suona contrabbasso e tastiere in alcuni brani. Questa è una delle rare occasioni in cui Ezio Bosso introduce nell’organico anche strumenti legati al mondo della musica rock e blues, che tuttavia vengono utilizzati in maniera inusuale.

Nella colonna sonora del film entrerà solo una parte dei brani scritti dal Maestro Bosso per questo progetto tanto che nel disco che uscirà assieme al film saranno presenti una serie di bonus track sotto la dicitura New York Suite.

Ezio Bosso racconta Quo vadis, Baby?

Ho racchiuso le musiche del film in una suite dal titolo Pictures on the Rocks perché l’ispirazione durante la lavorazione del film e l’emozione che mi davano le varie scene mi rimandava a delle fotografie incise sulle pietre. Questo un po’ per il peso del passato che la protagonista porta con sé e da un altro lato per il desiderio di fermare la suggestione che ricevevo dalle scene anche quando lavoravo senza l’audio (cosa che noi musicisti a volte dobbiamo fare). Come regalo al pubblico abbiamo deciso di integrare anche questa suite per sassofoni che è presente in parte nel film e in parte erano proposte alternative alle scene. Anche in questo caso abbiamo lavorato su un organico preciso partendo dalla metropolitanità del film e anche dal titolo… Quindi strumenti come i sassofoni, che ho cercato di usare in modo inusuale, facendoli lavorare sui pianissimi, quasi senza suono, sulla percussività del pianoforte e con un uso rarefatto e quasi barocco della chitarra elettrica. Tutta la musica ha un doppio (doppio piano, doppio contrabbasso, doppia coppia di sax … doppie chitarre) perché tutti i personaggi sono doppi in qualche modo. Solo Giorgia e Bruni sono unici e sinceri e difatti appartengono all’unico brano per pianoforte solo…

Ezio Bosso

dal libretto del disco Quo vadis, Baby?

Bros Quartet

Il Bros Quartet nasce dal desiderio di quattro amici saxofonisti, provenienti da Italia, Portogallo, Irlanda e Spagna, di fondere le proprie diverse esperienze solistiche al servizio della musica da camera: raffinati interpreti i componenti di questo quartetto di saxofoni, hanno intrapreso un viaggio musicale comune, la cui ricerca sbocca in molteplici luoghi e linguaggi. Il virtuosismo e la sensibilità musicale fanno del Bros Quartet uno degli ensemble più interessanti e innovativi sulla scena internazionale.

Dopo la prima esibizione, al XVII World Saxophone Congress di Strasburgo, il Bros Quartet ha registrato il proprio primo disco contenente Pagine, di Salvatore Sciarrino, per l’etichetta Stradivarius. Il Bros Quartet ha partecipato inoltre a numerosi festival tra cui il Lugano Music Festival, lo European Saxophone Congress in Portogallo e il Festival Dei Due Mondi di Spoleto con il coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

QUANDO

sabato 9 settembre 2023
ore 17.30

DOVE

Chiesa di Sant’Andrea
Clicca qui per la posizione

PROGRAMMA

Perotinus
Beata Viscera

Arvo Pärt
Da Pacem Domine

Ezio Bosso
Suite da Quo vadis, Baby?
The Sister
The Betrahier
The Actress

Salvatore Sciarrino
Pagine. Elaborazioni da concerto per quattro sassofoni
Carlo Gesualdo Da Venosa, Tu m’uccidi, o crudele (libro V dei madrigali)
Johann Sebastian Bach, Kyrie, Gott Vater in Ewigkeit
Alessandro Scarlatti, Allegro L. 223
Wolfgang Amadeus Mozart, Adagio dalla Serenata per fiati n. 10 in Si bemolle maggiore K 361, Gran Partita
George Gershwin, Who Cares?

Michael Nyman
Song for Tony

Pepito Ros
Cycles

Philip Glass
Mishima/Closing

INTERPRETI

sax soprano Gerard McChrystal
sax alto Antonio Felipe Belijar
sax tenore João Pedro Silva
sax baritono Mario Marzi

BIGLIETTI

settore unico
intero > 15 euro
ridotto under 30 > 11 euro
ridotto under 14 > 6 euro

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LOCATION DEL CONCERTO

Chiesa di Sant’Andrea

The Betrahier
Bros Quartet
Concerto nella Chiesa di Sant’Andrea

Quando
sabato 9 settembre 2023 ore 17.30

Dove

Chiesa di Sant’Andrea
Clicca qui per la posizione

Biglietti, programma, interpreti
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Il secondo concerto introduce il quartetto di saxofoni – il Bros Quartet, composto da importanti solisti europei – nel cuore del festival, con un programma dal quale si può facilmente intuire la versatilità espressiva di questo tipo di formazione. Formazione amatissima dai compositori americani, per la sua capacità di eseguire repertori anche estremamente diversificati, è paragonabile al quartetto d’archi per i suoi quattro registri, che sono in grado di coprire tutte le estensioni. Anche Ezio Bosso ha scritto per questo ensemble quando nel 2004 ha composto la colonna sonora di Quo vadis, Baby? per il film di Gabriele Salvatores.

Il titolo del concerto, The Betrahier, riprende il titolo di uno dei brani della New York Suite di Quo vadis, Baby di Ezio Bosso e gioca sul senso del termine inglese “traditore” – un inglese peraltro “tradito” dallo stesso Ezio Bosso – facendolo divenire la chiave di lettura di un programma che attraversa e riscrive la tradizione.

Tradire e tradizione contengono da sempre la stessa idea, quella di tramandare qualcosa: ogni ripresa del repertorio del passato da parte di un autore contemporaneo, in musica come in letteratura, è al tempo stesso tradimento e trasmissione ai posteri.

Ezio Bosso ci ricorderebbe quello che la filologia ci insegna: ovvero che spesso ciò che è stato trasmesso è stato “tradito”, modificato rispetto alle intenzioni originarie dell’autore, e che spesso ciò che non viene rielaborato rischia di non essere trasmesso. Trasmissione e tradimento sono le due facce di una stessa medaglia: le reinterpretazioni, le riscritture, le elaborazioni dei musicisti sulle opere di altri musicisti rappresentano ciò che tiene vivo il repertorio. Salvatore Sciarrino nelle sue Pagine trascrive e rielabora Gesualdo Da Venosa, Bach, Scarlatti, Mozart, Gershwin, così come Ezio talvolta rielaborava Bach o Marcello. Ma fino a che punto ci si può spingere? Fino a che punto si può tradire la tradizione? Lasciamo apertissima questa domanda e godiamoci questo programma che attraversa quasi un millennio di musica, scavalcando le barriere tra gli stili e i periodi storici, come spesso lo stesso Ezio Bosso ha fatto nei programmi musicali dei suoi concerti.

Note su Quo vadis, Baby?

Nel 2004, dopo il successo del film Io non ho paura, Ezio Bosso viene invitato da Gabriele Salvatores a lavorare alla colonna sonora del film Quo vadis, Baby?, tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Verasani uscito per Mondadori proprio quell’anno.

Ezio Bosso per questo nuovo lavoro decide di comporre una suite per quartetto di sassofoni. La scelta con ogni probabilità è ispirata da un lato dal carattere noir del film: le atmosfere sospese del giallo e le ambientazioni metropolitane della narrazione possono trovare risonanza attraverso la resa timbrica di questa formazione. Dall’altro lato, nella scelta di scrivere per un quartetto di sassofoni, potrebbe esserci un’ispirazione di matrice minimalista che deriva da Philip Glass, uno dei compositori di riferimento per Ezio Bosso: Glass nel 1995 aveva scritto il suo Concerto for Saxophone Quartet.

La connessione con Philip Glass si fa effettiva nel gennaio nel 2005, quando Ezio Bosso e Annamaria Gallizio partono per New York per registrare la colonna sonora proprio negli studi di registrazione di Glass, i Looking Glass Studios. A eseguire i brani della colonna sonora, sotto la direzione del Maestro Bosso, saranno i quattro sassofonisti dell’Andrew Sterman Quartet: Andrew Sterman, storico collaboratore di Glass, Lawrence Feldman, Walter Weiskopf e Ken Hitchcock. A loro si aggiungono Nico Muhly al pianoforte e Ross Traut alle chitarre, mentre lo stesso Ezio Bosso suona contrabbasso e tastiere in alcuni brani. Questa è una delle rare occasioni in cui Ezio Bosso introduce nell’organico anche strumenti legati al mondo della musica rock e blues, che tuttavia vengono utilizzati in maniera inusuale.

Nella colonna sonora del film entrerà solo una parte dei brani scritti dal Maestro Bosso per questo progetto tanto che nel disco che uscirà assieme al film saranno presenti una serie di bonus track sotto la dicitura New York Suite.

Ezio Bosso racconta Quo vadis, Baby?

Ho racchiuso le musiche del film in una suite dal titolo Pictures on the Rocks perché l’ispirazione durante la lavorazione del film e l’emozione che mi davano le varie scene mi rimandava a delle fotografie incise sulle pietre. Questo un po’ per il peso del passato che la protagonista porta con sé e da un altro lato per il desiderio di fermare la suggestione che ricevevo dalle scene anche quando lavoravo senza l’audio (cosa che noi musicisti a volte dobbiamo fare). Come regalo al pubblico abbiamo deciso di integrare anche questa suite per sassofoni che è presente in parte nel film e in parte erano proposte alternative alle scene. Anche in questo caso abbiamo lavorato su un organico preciso partendo dalla metropolitanità del film e anche dal titolo… Quindi strumenti come i sassofoni, che ho cercato di usare in modo inusuale, facendoli lavorare sui pianissimi, quasi senza suono, sulla percussività del pianoforte e con un uso rarefatto e quasi barocco della chitarra elettrica. Tutta la musica ha un doppio (doppio piano, doppio contrabbasso, doppia coppia di sax … doppie chitarre) perché tutti i personaggi sono doppi in qualche modo. Solo Giorgia e Bruni sono unici e sinceri e difatti appartengono all’unico brano per pianoforte solo…

Ezio Bosso

dal libretto del disco Quo vadis, Baby?

Bros Quartet

Il Bros Quartet nasce dal desiderio di quattro amici saxofonisti, provenienti da Italia, Portogallo, Irlanda e Spagna, di fondere le proprie diverse esperienze solistiche al servizio della musica da camera: raffinati interpreti i componenti di questo quartetto di saxofoni, hanno intrapreso un viaggio musicale comune, la cui ricerca sbocca in molteplici luoghi e linguaggi. Il virtuosismo e la sensibilità musicale fanno del Bros Quartet uno degli ensemble più interessanti e innovativi sulla scena internazionale.

Dopo la prima esibizione, al XVII World Saxophone Congress di Strasburgo, il Bros Quartet ha registrato il proprio primo disco contenente Pagine, di Salvatore Sciarrino, per l’etichetta Stradivarius. Il Bros Quartet ha partecipato inoltre a numerosi festival tra cui il Lugano Music Festival, lo European Saxophone Congress in Portogallo e il Festival Dei Due Mondi di Spoleto con il coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

LOCATION DEL CONCERTO

Chiesa di Sant’Andrea

PROGRAMMA

Perotinus
Beata Viscera

Arvo Pärt
Da Pacem Domine

Ezio Bosso
Suite da Quo vadis, Baby?
The Sister
The Betrahier
The Actress

Salvatore Sciarrino
Pagine. Elaborazioni da concerto per quattro sassofoni
Carlo Gesualdo Da Venosa, Tu m’uccidi, o crudele (libro V dei madrigali)
Johann Sebastian Bach, Kyrie, Gott Vater in Ewigkeit
Alessandro Scarlatti, Allegro L. 223
Wolfgang Amadeus Mozart, Adagio dalla Serenata per fiati n. 10 in Si bemolle maggiore K 361, Gran Partita
George Gershwin, Who Cares?

Michael Nyman
Song for Tony

Pepito Ros
Cycles

Philip Glass
Mishima/Closing

INTERPRETI

sax soprano Gerard McChrystal
sax alto Antonio Felipe Belijar
sax tenore João Pedro Silva
sax baritono Mario Marzi

BIGLIETTI

settore unico
intero > 15 euro
ridotto under 30 > 11 euro
ridotto under 14 > 6 euro

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Tutti i concerti

Hidden Pains
Francesco Di Rosa
Buxus Consort Strings
venerdì 8/9 – ore 21.00
Teatro Sociale Gualtieri
The Betrahier
Bros Quartet
sabato 9/9 – ore 17.30
Chiesa di Sant’Andrea
The Lodger
Quartetto d’archi di Torino
sabato 9/9 – ore 21.00
Impianto idrovoro del Torrione
The Cathedral in the Desert
Francesco Di Rosa
Buxus String Quartet
domenica 10/9 – ore 11.00
Pioppeto Guarienti
Intimate Letter
Quartetto d’archi di Torino
domenica 10/9 – ore 17.30
Teatro Sociale di Gualtieri
Nature and Seasons
Anna Tifu
Buxus Consort Strings
domenica 10/9 – ore 21.00
Piazza Bentivoglio

BUXUS CONSORT FESTIVAL - TERZA EDIZIONE 2023

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