Hidden Pains
Hidden
Pains
Hidden Pains
Francesco Di Rosa
Il concerto di apertura della terza edizione del Buxus Consort Festival al centro del proprio programma ha Hidden Pains, ovvero il secondo movimento del Concerto per oboe e orchestra di Ezio Bosso dedicato a Francesco Di Rosa. Si tratta dell’ultimo brano scritto da Ezio Bosso, particolarmente importante e significativo perché composto in un periodo nel quale aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla direzione d’orchestra.
L’idea di scrivere un concerto per oboe nasce dopo l’incontro con l’amico Francesco Di Rosa in occasione del Concerto presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano del 12 gennaio 2020, con la Europe Philharmonic Orchestra. L’incontro musicale con Di Rosa e il suo virtuosismo, con la sua intensità espressiva, evidentemente entusiasmano Ezio Bosso e lo spingono eccezionalmente a riprendere i sentieri della composizione, che da anni non percorreva più: dichiara a Francesco Di Rosa la volontà di scrivere per lui un concerto per oboe e gli propone di inserirlo nei programmi di una serie di concerti da fare assieme, a fianco dei due concerti per oboe di Marcello e Strauss.
Con ogni probabilità Ezio Bosso comincia a comporre immediatamente dopo il concerto milanese e solo un paio di settimane dopo invia a Di Rosa la partitura del secondo movimento – l’Adagio intitolato per l’appunto Hidden Pains – prima di iniziare le prove dei concerti che si terranno nei primi giorni del febbraio 2020, con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Hidden Pains a Montegranaro, Ancona e Pesaro verrà suonato come bis, in quelli che saranno gli ultimi concerti prima della scomparsa di Ezio Bosso.
Gli altri due movimenti del Concerto per oboe, che Ezio Bosso aveva ultimato prima della sua scomparsa, non sono ancora stati ritrovati.
Il resto del programma
Il concerto vuole essere un omaggio a Ezio Bosso oltre che come compositore, attraverso l’esecuzione di Hidden Pains, anche come pianista e direttore d’orchestra. In questo senso il programma si apre con l’esecuzione del terzo concerto brandeburghese di Bach, con cui Ezio Bosso è tornato a dirigere a Venezia il 17 ottobre del 2016 per il celebre The Venice Concert registrato dal vivo per Sony Classical, con Sergej Krylov e l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice.
Nel presentare quell’esecuzione Ezio Bosso, in un contributo video realizzato da Sony Classical all’interno del Teatro Sociale di Gualtieri, avrebbe dichiarato il proprio amore per la musica di Bach e la necessità quotidiana di confrontarsi con essa: “mi sveglio ogni giorno e devo suonare Bach e, ovviamente, come tutti, sono ispirato dalle sue regole, che non sono proprio regole in sé, piuttosto regole di vita”.
Nel sistema di regole di Bach tuttavia Ezio Bosso sottolineava come vi fossero momenti di apertura ad una grande libertà, e raccontava come per il secondo movimento del terzo concerto brandeburghese Bach avesse scritto solamente due accordi, lasciando aperte di fatto agli esecutori una serie di ampie possibilità: “Nel mezzo ci sono solo due accordi e quindi puoi suonare quello che vuoi: si può suonare un altro Adagio, si può suonare un Adagio di un altro compositore, si può improvvisare. Questo era l’Adagio: il concetto è una sorta di libertà totale. […] Bach ha trascritto anche un famoso Adagio che tutti conoscono, da un concerto per oboe. Lo ha trascritto per organo e ho deciso di mettere questa trascrizione nel mezzo di un’improvvisazione. Il punto è questo, ma non ditelo a Bach: questo famoso Adagio, Bach era sicuro che fosse di Vivaldi, ma ora sappiamo che era il famoso Adagio del concerto per oboe di Alessandro Marcello”.
Attraverso il secondo movimento del terzo concerto brandeburghese si ha così l’occasione di sviluppare due omaggi all’idea di musica che Ezio Bosso portava avanti. Il primo omaggio riguarda proprio quest’idea di libertà totale: in nome di questa libertà nel secondo movimento del terzo brandeburghese verrà eseguito un brano differente rispetto a quello che Ezio aveva eseguito a Venezia. Si tratta dell’Andante della Sonata per viola da gamba e clavicembalo in Sol maggiore BWM 1027, altro brano che Ezio amava particolarmente, tanto da averlo registrato nel disco Sony Classical The Roots nel 2018, assieme a Relja Lukic al violoncello.
L’altro omaggio si genera proprio dall’Adagio di Marcello, che Ezio inseriva nel secondo movimento del terzo brandeburghese di Bach, nella trascrizione per clavicembalo dello stesso Bach. Nel programma in questo caso verranno eseguiti per intero i tre movimenti del Concerto per oboe, archi e basso continuo nella versione originale di Alessandro Marcello. Concerto, quello di Marcello, che Ezio Bosso aveva diretto peraltro anche con Francesco Di Rosa all’oboe solista in varie occasioni.
Il programma si chiude infine con una delle composizioni di Villa-Lobos che riprende gli schemi e le regole della fuga bachiana per svilupparle in senso nuovo, inserendo ritmi e motivi brasiliani e sudamericani, in nome anche in questo caso dell’idea – che Ezio Bosso ha sempre sostenuto – di un rapporto sempre fluido e aperto a differenti interpretazioni del passato con il contemporaneo.
Francesco Di Rosa
Considerato dal pubblico e dalla critica come uno dei migliori oboisti nel panorama internazionale, attualmente è primo oboe solista nell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e titolare della cattedra di oboe alla Scuola Universitaria di Musica della Svizzera italiana a Lugano.
Ha studiato con Luciano Franca e Maurice Bourgue, dal 1994 al 2008 è stato primo oboe dell’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Barenboim. Secondo premio al concorso per oboe di Zurigo “Jugendmusik Wettbewerb 1988” ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo ed è stato diretto dai più celebri direttori d’orchestra: Abbado, Giulini, Chailly, Gatti, Boulez, Sawallisch, Pretre, Maazel, Muti, Metha, Gergiev ,Chung, Petrenko e Blomstedt.
Unico oboista italiano a suonare come primo oboe con i Berliner Philharmoniker, è stato invitato sempre come primo oboe dalla Bayerischer Rundfunk Orchester, dalla Mahler Chamber, la Camerata Salzburg, l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, l’Orchestre National de France e l’Orchestre de la Suisse Romande.
Ha tenuto master classes alla Guildhall Scholl di Londra, Royal College di Machester, alla Stanford University, alla Toho Graduated School di Tokyo, al Conservatorio di Valencia, all’Università di Stoccarda, al Central Conservatory di Pechino, al China Conservatory of Music di Pechino, all’Accademia Paderwsky di Poznan, all’Università di Bogotá, al Conservatorio di Città del Messico, all’Oboe Fest di Belgrado e nei principali conservatori italiani.
Ha inciso per Emi, Decca, Thymallus, Bongiovanni, Preiser Records, Tactus, Dad Records, Aulia, Brilliant e la rivista Amadeus. È stato Vice Presidente della Filarmonica della Scala. È Direttore Artistico degli Amici della Musica di Montegranaro, Presidente dell’associazione Musicians for Human Rights e della Human Rights Orchestra. Insegna oboe ai corsi dell’Accademia di Santa Cecilia e al corso di Alta Formazione Solo Music dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Nel giugno 2004 al Palazzo del Campidoglio di Roma, il Centro Studi Marche gli ha conferito il premio Marchigiano dell’anno 2004 e sempre nello stesso anno Montegranaro, sua città natale, l’ha proclamato cittadino onorario.
Nel giugno 2021 è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella. Artista Buffet & Crampon suona un oboe Buffet modello Légende Hybrid.
Buxus Consort Strings
L’orchestra d’archi Buxus Consort Strings nasce in occasione del Buxus Consort Festival dal desiderio di riunire in una formazione orchestrale i musicisti che hanno lavorato con Ezio Bosso e che hanno assimilato il suo modo di lavorare. Il proposito è quello di provare a mettere in pratica le idee che il Maestro Bosso, per formazione virtuoso di contrabbasso, ha sempre professato rispetto agli archi.
Tutti i musicisti che fanno parte dell’orchestra sono accomunati infatti dall’aver lavorato con il Maestro e molti di essi hanno fatto parte delle formazioni orchestrali da lui fondate in precedenza: in particolare, la StradivariFestival Chamber Orchestra, costituita nel 2017 in occasione del Festival Stradivari di Cremona, e la Europe Philharmonic Orchestra, nata nel 2019 in seguito all’evento Grazie Claudio, realizzato a Bologna per ricordare Claudio Abbado a cinque anni dalla sua scomparsa.
QUANDO
venerdì 8 settembre 2023
ore 21.00
DOVE
Teatro Sociale di Gualtieri
Clicca qui per la posizione
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach
Concerto brandeburghese n. 3, BWV 1048
[Senza indicazione di tempo]
Adagio
Allegro
Alessandro Marcello
Concerto in Do minore per oboe, archi e basso continuo
Andante Spiccato
Adagio
Presto
Ezio Bosso
Stop, You Can’t Stop the Resistance da Road Sign Variations
Hidden Pains, Adagio (secondo movimento del Concerto per oboe e orchestra)
All Directions da Road Sign Variations
Heitor Villa-Lobos
Bachianas brasileiras No.9, W449
Prelúdio (Vagaroso e Místico)
Fuga (Poco apressado)
INTERPRETI
oboe solista Francesco Di Rosa
violini primi Gabrielle Shek*, Anna Kuk, Alessio Murgia, Elisa Papandrea, Grazia Serradimigni
violini secondi Gunilla Kerrich*, Chiara Serati, Chiara Spagnolo, Carlotta Arata, Enrico Catale
viole Armando Barilli*, Jessica Orlandi, Vincenzo Starace, Valentina Giangaspero
violoncelli Relja Lukic*, Paolo Perucchetti, Eugenio Catale
contrabbasso Lucio Corenzi*, Salvatore La Mantia
clavicembalo Francesco Monica
* prime parti soliste
BIGLIETTI
settore unico
intero > 30 euro
ridotto under 30 > 22 euro
ridotto under 14 > 12 euro
LOCATION DEL CONCERTO
Teatro Sociale di Gualtieri
Hidden Pains
Francesco Di Rosa
Buxus Consort Strings
Concerto inaugurale
al Teatro Sociale di Gualtieri
Quando
venerdì 8 settembre 2023 ore 21.00
Dove
Teatro Sociale di Gualtieri
Clicca qui per la posizione
Biglietti, programma, interpreti
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Il concerto di apertura della terza edizione del Buxus Consort Festival al centro del proprio programma ha Hidden Pains, ovvero il secondo movimento del Concerto per oboe e orchestra di Ezio Bosso dedicato a Francesco Di Rosa. Si tratta dell’ultimo brano scritto da Ezio Bosso, particolarmente importante e significativo perché composto in un periodo nel quale aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla direzione d’orchestra.
L’idea di scrivere un concerto per oboe nasce dopo l’incontro con l’amico Francesco Di Rosa in occasione del Concerto presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano del 12 gennaio 2020, con la Europe Philharmonic Orchestra. L’incontro musicale con Di Rosa e il suo virtuosismo, con la sua intensità espressiva, evidentemente entusiasmano Ezio Bosso e lo spingono eccezionalmente a riprendere i sentieri della composizione, che da anni non percorreva più: dichiara a Francesco Di Rosa la volontà di scrivere per lui un concerto per oboe e gli propone di inserirlo nei programmi di una serie di concerti da fare assieme, a fianco dei due concerti per oboe di Marcello e Strauss.
Con ogni probabilità Ezio Bosso comincia a comporre immediatamente dopo il concerto milanese e solo un paio di settimane dopo invia a Di Rosa la partitura del secondo movimento – l’Adagio intitolato per l’appunto Hidden Pains – prima di iniziare le prove dei concerti che si terranno nei primi giorni del febbraio 2020, con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Hidden Pains a Montegranaro, Ancona e Pesaro verrà suonato come bis, in quelli che saranno gli ultimi concerti prima della scomparsa di Ezio Bosso.
Gli altri due movimenti del Concerto per oboe, che Ezio Bosso aveva ultimato prima della sua scomparsa, non sono ancora stati ritrovati.
Il resto del programma
Il concerto vuole essere un omaggio a Ezio Bosso oltre che come compositore, attraverso l’esecuzione di Hidden Pains, anche come pianista e direttore d’orchestra. In questo senso il programma si apre con l’esecuzione del terzo concerto brandeburghese di Bach, con cui Ezio Bosso è tornato a dirigere a Venezia il 17 ottobre del 2016 per il celebre The Venice Concert registrato dal vivo per Sony Classical, con Sergej Krylov e l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice.
Nel presentare quell’esecuzione Ezio Bosso, in un contributo video realizzato da Sony Classical all’interno del Teatro Sociale di Gualtieri, avrebbe dichiarato il proprio amore per la musica di Bach e la necessità quotidiana di confrontarsi con essa: “mi sveglio ogni giorno e devo suonare Bach e, ovviamente, come tutti, sono ispirato dalle sue regole, che non sono proprio regole in sé, piuttosto regole di vita”.
Nel sistema di regole di Bach tuttavia Ezio Bosso sottolineava come vi fossero momenti di apertura ad una grande libertà, e raccontava come per il secondo movimento del terzo concerto brandeburghese Bach avesse scritto solamente due accordi, lasciando aperte di fatto agli esecutori una serie di ampie possibilità: “Nel mezzo ci sono solo due accordi e quindi puoi suonare quello che vuoi: si può suonare un altro Adagio, si può suonare un Adagio di un altro compositore, si può improvvisare. Questo era l’Adagio: il concetto è una sorta di libertà totale. […] Bach ha trascritto anche un famoso Adagio che tutti conoscono, da un concerto per oboe. Lo ha trascritto per organo e ho deciso di mettere questa trascrizione nel mezzo di un’improvvisazione. Il punto è questo, ma non ditelo a Bach: questo famoso Adagio, Bach era sicuro che fosse di Vivaldi, ma ora sappiamo che era il famoso Adagio del concerto per oboe di Alessandro Marcello”.
Attraverso il secondo movimento del terzo concerto brandeburghese si ha così l’occasione di sviluppare due omaggi all’idea di musica che Ezio Bosso portava avanti. Il primo omaggio riguarda proprio quest’idea di libertà totale: in nome di questa libertà nel secondo movimento del terzo brandeburghese verrà eseguito un brano differente rispetto a quello che Ezio aveva eseguito a Venezia. Si tratta dell’Andante della Sonata per viola da gamba e clavicembalo in Sol maggiore BWM 1027, altro brano che Ezio amava particolarmente, tanto da averlo registrato nel disco Sony Classical The Roots nel 2018, assieme a Relja Lukic al violoncello.
L’altro omaggio si genera proprio dall’Adagio di Marcello, che Ezio inseriva nel secondo movimento del terzo brandeburghese di Bach, nella trascrizione per clavicembalo dello stesso Bach. Nel programma in questo caso verranno eseguiti per intero i tre movimenti del Concerto per oboe, archi e basso continuo nella versione originale di Alessandro Marcello. Concerto, quello di Marcello, che Ezio Bosso aveva diretto peraltro anche con Francesco Di Rosa all’oboe solista in varie occasioni.
Il programma si chiude infine con una delle composizioni di Villa-Lobos che riprende gli schemi e le regole della fuga bachiana per svilupparle in senso nuovo, inserendo ritmi e motivi brasiliani e sudamericani, in nome anche in questo caso dell’idea – che Ezio Bosso ha sempre sostenuto – di un rapporto sempre fluido e aperto a differenti interpretazioni del passato con il contemporaneo.
Francesco Di Rosa
Considerato dal pubblico e dalla critica come uno dei migliori oboisti nel panorama internazionale, attualmente è primo oboe solista nell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e titolare della cattedra di oboe alla Scuola Universitaria di Musica della Svizzera italiana a Lugano.
Ha studiato con Luciano Franca e Maurice Bourgue, dal 1994 al 2008 è stato primo oboe dell’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Barenboim. Secondo premio al concorso per oboe di Zurigo “Jugendmusik Wettbewerb 1988” ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo ed è stato diretto dai più celebri direttori d’orchestra: Abbado, Giulini, Chailly, Gatti, Boulez, Sawallisch, Pretre, Maazel, Muti, Metha, Gergiev ,Chung, Petrenko e Blomstedt.
Unico oboista italiano a suonare come primo oboe con i Berliner Philharmoniker, è stato invitato sempre come primo oboe dalla Bayerischer Rundfunk Orchester, dalla Mahler Chamber, la Camerata Salzburg, l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, l’Orchestre National de France e l’Orchestre de la Suisse Romande.
Ha tenuto master classes alla Guildhall Scholl di Londra, Royal College di Machester, alla Stanford University, alla Toho Graduated School di Tokyo, al Conservatorio di Valencia, all’Università di Stoccarda, al Central Conservatory di Pechino, al China Conservatory of Music di Pechino, all’Accademia Paderwsky di Poznan, all’Università di Bogotá, al Conservatorio di Città del Messico, all’Oboe Fest di Belgrado e nei principali conservatori italiani.
Ha inciso per Emi, Decca, Thymallus, Bongiovanni, Preiser Records, Tactus, Dad Records, Aulia, Brilliant e la rivista Amadeus. È stato Vice Presidente della Filarmonica della Scala. È Direttore Artistico degli Amici della Musica di Montegranaro, Presidente dell’associazione Musicians for Human Rights e della Human Rights Orchestra. Insegna oboe ai corsi dell’Accademia di Santa Cecilia e al corso di Alta Formazione Solo Music dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Nel giugno 2004 al Palazzo del Campidoglio di Roma, il Centro Studi Marche gli ha conferito il premio Marchigiano dell’anno 2004 e sempre nello stesso anno Montegranaro, sua città natale, l’ha proclamato cittadino onorario.
Nel giugno 2021 è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella.
Artista Buffet & Crampon suona un oboe Buffet modello Légende Hybrid.
Buxus Consort Strings
L’orchestra d’archi Buxus Consort Strings nasce in occasione del Buxus Consort Festival dal desiderio di riunire in una formazione orchestrale i musicisti che hanno lavorato con Ezio Bosso e che hanno assimilato il suo modo di lavorare. Il proposito è quello di provare a mettere in pratica le idee che il Maestro Bosso, per formazione virtuoso di contrabbasso, ha sempre professato rispetto agli archi.
Tutti i musicisti che fanno parte dell’orchestra sono accomunati infatti dall’aver lavorato con il Maestro e molti di essi hanno fatto parte delle formazioni orchestrali da lui fondate in precedenza: in particolare, la StradivariFestival Chamber Orchestra, costituita nel 2017 in occasione del Festival Stradivari di Cremona, e la Europe Philharmonic Orchestra, nata nel 2019 in seguito all’evento Grazie Claudio, realizzato a Bologna per ricordare Claudio Abbado a cinque anni dalla sua scomparsa.
LOCATION DEL CONCERTO
Teatro Sociale di Gualtieri
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach
Concerto brandeburghese n. 3, BWV 1048
[Senza indicazione di tempo]
Adagio
Allegro
Alessandro Marcello
Concerto in Do minore per oboe, archi e basso continuo
Andante Spiccato
Adagio
Presto
Ezio Bosso
Stop, You Can’t Stop the Resistance da Road Sign Variations
Hidden Pains, Adagio (secondo movimento del Concerto per oboe e orchestra)
All Directions da Road Sign Variations
Heitor Villa-Lobos
Bachianas brasileiras No.9, W449
Prelúdio (Vagaroso e Místico)
Fuga (Poco apressado)
INTERPRETI
oboe solista Francesco Di Rosa
violini primi Gabrielle Shek*, Anna Kuk, Alessio Murgia, Elisa Papandrea, Grazia Serradimigni
violini secondi Gunilla Kerrich*, Chiara Serati, Chiara Spagnolo, Carlotta Arata, Enrico Catale
viole Armando Barilli*, Jessica Orlandi, Vincenzo Starace, Valentina Giangaspero
violoncelli Relja Lukic*, Paolo Perucchetti, Eugenio Catale
contrabbasso Lucio Corenzi*, Salvatore La Mantia
clavicembalo Francesco Monica
* prime parti soliste
BIGLIETTI
settore unico
intero > 30 euro
ridotto under 30 > 22 euro
ridotto under 14 > 12 euro
Tutti i concerti
Hidden Pains
Francesco Di Rosa
Buxus Consort Strings
venerdì 8/9 – ore 21.00
Teatro Sociale Gualtieri
The Cathedral in the Desert
Francesco Di Rosa
Buxus String Quartet
domenica 10/9 – ore 11.00
Pioppeto Guarienti
BUXUS CONSORT FESTIVAL - TERZA EDIZIONE 2023